premio medaglia d’oro a riccardo nuti

 
LETTERA INFORMATIVA MARZO 2014
 
RICCARDO MUTI
PREMIO MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA
ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ROMA, 5 MARZO 2014
ROMA, ISTITUTO ITALO LATINO AMERICANO – IILA
 
IL SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI MARIO GIRO ED IL VICEPRESIDENTE DELLA S I A GIORGIO DE LORENZI HANNO CONSEGNATO AL MAESTRO MUTI IL PREMIO NEL CORSO DI UNA CERIMONIA NELLA SEDE DELL’ IILA ALLA PRESENZA DI AMBASCIATORI LATINO AMERICANI, TEATRO DELL’ OPERA DI ROMA SAN CARLO DI NAPOLI, REGIO DI TORINO,MONI OVADIA, NINO BENVENUTI, FRANCO BERNABE’ , SAMARATINA RATTAZZI E NUMEROSI ALTRI OSPITI-
 
ALLEGATI

povero Colombo

 
LETTERA INFORMATIVA FLASH MARZO 2014
 
COLOMBO SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Los trabajos de desmantelamiento de la estatua de Colón continúan y provocaron roturas en diferentes piezas del conjunto.  Foto:  LA NACION  / Hernán Zenteno
LA STORICA STATUA DI CRISTOFORO COLOMBO CHE DA UN SECOLO “GUARDAVA” LA CASA ROSADA A SIMBOLO DELLA ITALIANITA’ ARGENTINA E’ STATA DEFINITIVAMENTE “ABBATTUTA” E RIDOTTA A PEZZI.
NULLA HA POTUTO IL GOVERNO DELLA CITTA’ DI BUENOS AIRES CHE SEMPRE SI E’ OPPOSTO AL SUO SPOSTAMENTO - PUR AVENDO PROPOSTO COME EXTREMA RATIO UNA DIVERSA COLLOCAZIONE SUL RIO DE LA PLATA – NE LE VARIE ASSOCIAZIONI ITALIANE .
IL GOVERNO DI CRISTINA KIRCHNER MANU MILITARI  NE HA DECRETARO LA “MORTE ” PER UTILIZZARE LO SPAZIO ALLA COLLOCAZIONE  DI UNA STATUA DI JUANA AZURDUY – EROINA  BOLIVIANA DELLA LIBERAZIONE DALLA SPAGNA ( IN REALTA’ TRATTATA ASSAI MALE IN VITA DALL’ARGENTINA ) DONATA DALLA BOLIVIA ( COSTO PIù DI UN MILIONE DI DOLLARI..)
 
CARO COLOMBO ” SIC TRANSIT GLORIA MUNDI ” CON BUONA PACE DELL’ITALIA NON CERTO BEN TRATTATA DALLLA SIGNORA KIRCHNER .
 
GIORGIO DE LORENZI
 

cara dolce Mafalda amica di giorni lieti

 
 
LETTERA INFORMATIVA MARZO 2014 II
 
BUONCOMPLEANNO MAFALDA
 
MAFALDA COMPIE 50 ANNI , MA NE HA SETTE ANAGRAFICI E CIRCA DIECI DI VITA.
QUINO LA DISEGNA  DAL 1964 AL 1973 POI LA “PENSIONA”  NON PIU RICONOSCENDO ,
LEI , FAMIGLIA ED AMICI NELLA REALTA’ ARGENTINA
IN ITALIA APPARE NEL 1964 CON ECCELLENTE PREFAZIONE DI UMBERTO ECO
( PREMIO MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTUIRA ITALIANA IN ARGENTINA 2013  XIV EDIZIONE SOTTO ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ).
 
GIORGIO DE LORENZI
 
 
 

Mario Giro riconfermato Sottosegretario al MAE

 
 
 
 
Mario GIRO è stato riconfermato dal CdM Sottosegretario agli Affari Esteri.
E’ una eccellente notizia che assicura continuità nell’azione politica con l’ America latina..
Mario Giro ha nel recente passato dedicato una attenzione particolare alle relazioni culturali con l’ Argentina appoggiando gli eventi della SIA
in particolare i Premi Medaglia d’Oro ad Umberto Eco ( settembre 2013 )  ed a Riccardo Muti del 5 marzo prossimo e le
future tounèe a Buenos Aires di Moni Ovadia e del San Carlo di Napoli.
Al Sottosegretario Giro i nostri auguri di buon lavoro.
 
 
Giorgio De Lorenzi

Premio a Riccardo Muti

 
 
 
 
 
 
SOCIETA’ ITALIA ARGENTINA
 
 

GIORGIO DE LORENZI
 
presenta
 
PREMIO MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA
XV EDIZIONE ANNO ANNIVERSARIO
 
Sotto
 
Alto Patronato del Presidente della Repubblica
 
 
 
 RICCARDO MUTI
 
 
 
 
 
ROMA,  VIA PAISIELLO 24
IILA
5 MARZO 2014, ORE 12.00
 
 
 

Quadro clinico

SOCIETÀ ITALIA ARGENTINA
 
LETTERA INFORMATIVA FEBBRAIO 2014 III
 
 
ARGENTINA : SI COMPLICA IL QUADRO CLINICO
 
 
I BRAVI MEDICI SANNO CHE TROPPO MEDICINE CREANO QUADRI CLINICI CONFUSI E CHE  SE NON SI HANNO IDEE CHIARE E SISTEMI DI CONTROLLO
EFFICACI POSSONO RISULTARE PEGGIORI DELLA PATOLOGIA COMBATTUTA.
 
IL GOVERNO ARGENTINO CONTINUA A COMPLICARE CON NORME E REGOLAMENTI IL QUADRO CLINICO VALUTARIO.
 
E’ FACILE RIDURRE FIN A BLOCCARE LE IMPORTAZIONI MA NON TANTO LO E’ OBBLIGARE A LIQUIDARE VALUTARIAMENTE LE ESPORTAZIONI
E BLOCCARE L’ACQUISTO DI DOLLARI AL MERCATO PARALLELO ( IL BLUE ) …
 
IL PROBLEMA DI FONDO E’ LA FIDUCIA NEL DOMANI IMMEDIATO…FIN TANTO GLI ARGENTINI NON CREDERANNO NELLA LORO MONETA LOCALE
E NEL RISPETTO DELLE LEGGI , COMPRERANNO DOLLARI A QUALUNQUE PREZZO E CHI LO PUÒ FARE, LI LASCERA’ ALL’ ESTERO, ESPORTANDOLI
O SOTTOFATTURANDO ESPORTAZIONI ( EVADENDO COSI ANCHE LA FORTE RITENUTA ALL’ EXPORT )..
 
GIORGIO DE LORENZI
 

LA CRISI VALUTARIA

 
SOCIETA ITALIA ARGENTINA
 
 
LETTERA INFORMATIVA GENNAIO 2014
 
 
LA CRISI VALUTARIA
 
 
LA CRISI VALUTARIA ARGENTINA HA DELLE ORIGINI QUASI SURREALI.
UN PAESE  ESPORTATORE DI COMMODITIES  NON DOVREBBE AVERE PROBLEMI VALUTARI INVECE LI HA, PERCHE’ ?
PERCHE’ OVVIAMENTE ESCONO PIU’  DOLLARI DI QUANTI NE ENTRINO , UNICO  ARTICOLO DELLA LEGGE ECONOMICA UNIVERSALE :
NON PUOI SPENDERE PIU DI QUELLO CHE GUADAGNI.
NON AVENDO DA ANNI ACCESSO AL SISTEMA FINANZIARIO INTERNAZIONALE L’ARGENTINA DEVE AUTOGENERARE LA VALUTA ESTERA E RIDURNE LE USCITE.
NEGLI ULTIMI ANNI IL “LEGGENDARIO” SECRETARIO DE COMERCIO GUILLERMO MORENO ( ORA DEFENESTRATO ) HA DI FATTO BLOCCATO  CON METODI DURISSIMI ED A VOLTE DIVERTENTI LE IMPORTAZIONI E QUINDI I PAGAMENTI IN VALUTA. ORA LO STATO STA STRINGENDIO ANCOR PIU , A VOLTE IN MODO UN PO’ PATETICO COME PROIBENDO ACQUISTI VIA INTERNET COSE DA CINA COMUNISTA…
SI TAPPANO BUCHI E NON SI AFFRONTA IL PROBLEMA DELLE VORAGINI CHE SONO FONDALMENTE DUE : LE IMPORTAZIONI ENERGETICHE ED IL TURISMO.
DUE PARADOSSI AL LIMITE COME DETTO DEL SURREALE.
TURISMO : GLI ARGENTINI SONO I PIU’ ACCANITI ED INCALLITI VIAGGIATORI AL MONDO. APPENA MINIMAMENTE POSSIBILE SUBITO ALL’ESTERO EUROPA E STATI UNITI IN GRAND TOUR CON FAMIGLIE ED AMANTI…MADRID , ROMA, PARIGI, LONDRA , NEW YORK MIAMI LOS ANGELES ECC ECC POI SUD AFRICA, AUSTRALIA ECC ECC AD UN COSTO MODESTO DATO CHE SI OTTENGONO DIRETTAMENTE O CON CARTE DI CREDITO I DOLLARI/EURO AL CAMBIO UFFICIALE CHE E’ ASSAI PIU’ BASSO DEL REALE.
POCO TEMPO FA UN FUNZIONARIO PUBBLICO IN VIAGGIO CON TUTTA LA FAMIGLIA DI SEI PERSONE ( LUI, MOGLIE, TRE FIGLI E LA BAMBINAIA ) RACCONTAVA CHE TUTTI IN PRIMA CLASSE E ALBERGHI TOP SPENDEVA MENO CHE ANDARE A VILLEGGIARE A MAR DEL PLATA ( LA NOSTRA RIMINI ).I RICCHI E NON SOLO ALLE LORO DUE O PIU’ SETTIMANE A PUNTA DEL ESTE NON RINUNCEREBBERO A NESSUN COSTO, E PUNTA DEL ESTE E’ ALL’ESTERO ANCHE SE NEL VICINO URUGUAY..I MILIARDI DI DOLLARI SPESI IN VIAGGI SONO TANTI….
VORAGINE NUMERO DUE . LA ENERGIA. L’ARGENTINA E’ UN PAESE MIRACOLATO DAL CIELO PER LA ENERGIA..IDROELETTRICA , GAS , PETROLIO, VENTO, SOLE TUTTO CI0′ CHE PRODUCE ENERGIA LA ARGENTINA LO HA IN QUANTITA’ INFINITE …SHALE OIL /GAS ..UNO DEI PIU’ GRANDI GIACIMENTI DEL MONDO ( VACA MUERTA ) STA LI AD ASPETTARE…EPPURE SI IMPORTANTO OLTRE 15 MILIARDI DI DOLLARI DI ENERGIA ( SOPRATTUTTO GAS A PREZZO ALTISSIMO DA EMIRATI & CO )..PERCHE’ ? PER UNA SCRITERIATA POLITICA TARIFFARIA CHE NON INVOGLIA I PRIVATI AD INVESTIRE, PER CONSUMI, SOVVENZIONATI,  TRA I PIU’ ALTI DEL MODO ( TUTTI HANNO ARIA CONDIZIONATA, MICRO ONDE. CONGELATORI, NESSUNO SPEGNE UNA LAMPADINA ECC ECC ) E PERCHE’ ..A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA….QUALCUNO CI GUADAGNA…
CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO..IL GOVERNO COMMETTE I TIPICI ERRORI DELLE IDEOLOGIE STANTIE E GLI ARGENTINI NON SPENGONO LE LUCI…

Tango patrimonio della umanità

Società Italia Argentina

 

La cumparsita[1]

(Piccola mascherata)

 

Tango

 

Letra de / Parole di: Pascual Contursi y/e Enrique Pedro Maroni[2]

Música de / Musica di: Gerardo Hernán Matos Rodríguez

(1924[3])

 

¡Si supieras Se tu sapessi
que aún dentro de mi alma che dentro la mia anima ancora
conservo aquel cariño conservo quell’affetto
que tuve para ti…! che avevo per te!…
¡Quién sabe, si supieras Chissà, se tu sapessi
que nunca te he olvidado…! che mai ti ho dimenticato!…
Volviendo a tu pasado Tornando al tuo passato
te acordarás de mí… ti ricorderai di me…
   
Los amigos ya no vienen Gli amici ormai non vengono
ni siquiera a visitarme; neppure a visitarmi;
nadie quiere consolarme nessuno vuole consolarmi
en mi aflicción… nel mio dolore…
Desde el día que te fuiste Dal giorno in cui te ne sei andata
siento angustias en mi pecho… sento l’angoscia nel mio petto…
¡Decí, percanta[4], qué has hecho Dimmi, donna[5], che hai fatto
de mi pobre corazón…! del mio povero cuore!…
   
Sin embargo Eppure,
yo siempre te recuerdo io sempre ti ricordo
con el cariño santo con l’affetto sacro
que tuve para ti; che avevo per te;
y estás dentro de mi alma, e sei dentro il mio cuore,
pedazo de mi vida, pezzo della mia vita,
en la ilusión querida nell’illusione cara
que nunca olvidaré. che mai dimenticherò.

 

 

Al cotorro[6] abandonado Nell’abitazione[7] abbandonata
ya ni el sol de la mañana neppure il sole del mattino
asoma por la ventana, spunta alla finestra,
como cuando estabas vos… come quando c’eri tu…
Y aquel perrito compañero E quel cagnolino compagno,
que por tu ausencia no comía che per la tua assenza non mangiava,
al verme solo, el otro día vedendomi solo, l’altro giorno
también me dejó[8]. anch’esso mi ha lasciato.

 

 

  • Historia / Storia

 

Nació como una marcha estudiantil de una comparsa montevideana; de ahí su nombre, menguado primero en Comparsita y transformado después en La cumparsita[9]. En el Carnaval de 1916, Matos Rodríguez se la llevó al pianista Roberto Firpo, que actuaba en el café La Giralda (hoy Palacio Salvo). Debió ser convertida en tango, proceso en el cual intervino Carlos Warren, y hasta se le tuvo que añadir una sección, que le faltaba. Firpo utilizó para ello parte de un tango instrumental suyo, La gaucha Manuela.

En la Giralda, queda dicho, fue estrenada con una breve notoriedad inicial y un pronto olvido. Llegó a tener dos grabaciones en esa época. La primera fue la de la orquesta de Firpo (en rigor, un cuarteto con él al piano, Tito Roccatagliatta en violín, Juan Bautista Deambroggio en bandoneón[10] y Juan Carlos Bazán en clarinete), en septiembre de 1916 (?) para Odeón. Pero el disco aparece anunciado recién en agosto de 1917. La otra -de la que se dice a menudo, erróneamente, que es la primera- fue la de la orquesta Alonso-Minotto, armada al solo efecto de grabar discos, en Victor; data del 8, 9 o 10 de mayo de 1917. En Buenos Aires la tocó por primera vez Firpo en el café Iglesias.

Sin la autorización de Matos Rodríguez (que había vendido la partitura por unos pocos pesos a la Editorial Breyer Hermanos, cometiendo el error de su vida), Contursi y Maroni le escribieron una letra, a la que llamaron con el primer verso:  Si supieras. Es la que registra en disco Carlos Gardel en 1924, para Odeón, con el acompañamiento de las guitarras de Ricardo y Barbieri.

Aquí comienza la historia del éxito de La cumparsita, el tango mas grabado de todos los tiempos, el más representativo, el que todo el mundo reconoce de inmediato. (Gardel hizo otra versión, en Barcelona, el 17 de diciembre de 1927 con los mismos guitarristas). Otra placa de 1924, casi desconocida, es la del cantante y guitarrista Mario Pardo, en Odeón.

Las protestas de Matos Rodríguez fueron inmediatas; quizá ningún otro tango haya originado tantos juicios y controjuicios. Este autor le puso otros versos, que son los que comienzan con “La Cumparsa / de miserias sin fin desfila / en torno de aquel ser enfermo / que pronto ha de morir de pena…”. José Gobello y Roberto Selles detectaron otra letra más, perteneciente a Alejandro del Campo. Tuvo una versión inglesa en 1937, titulada The Masked One, cuyos versos pertenecen a Olga Paul.

La letra de Si supieras había sido creada para el sainete Una programa de Cabaret, que se estrenó en el teatro Apolo el 6 de junio de 1924; primero por el actor Juan Ferrari, después por Carlos Carranza.

El 20 de agosto de 1947 se estrenó  en el cine Normandie la película La cumparsita, dirigida por Antonio Momplet. Contó con las actuaciones de Hugo del Carril, Aída Alberti, Nelly Darren, José Olarra, Felisa Mary, Florindo Ferrario, Ernesto Vilches, Carlos Castro (“Castrito”), Chela Cordero, Maruja País y Max Citelli. Fue una producción de Estudios San Miguel. La cumparsita fue, además, el titulo que tuvo en España el filme de Enrique Carreras Canción de arrabal (1961)[11].

 

Nacque come marcia studentesca di una <<comparsa>>[12] di Montevideo; da qui il suo nome, ridotto dapprima in Comparsita e trasformato quindi in La cumparsita[13]. Nel Carnevale del 1916, Matos Rodríguez la portò al pianista Roberto Firpo, che si esibiva al caffè “La Giralda”[14] (oggi Palazzo Salvo). Si rese necessario trasformarla in tango, procedimento nel quale intervenne Carlos Warren; e si dovette perfino aggiungerle un pezzo, mancante. Firpo utilizzò, a questo fine, parte di un suo tango strumentale, La gaucha Manuela.

Nella “Giralda”, come detto, fu eseguita per la prima volta con breve notorietà iniziale ma pronto oblio. Arrivò ad avere due registrazioni in quel periodo. La prima fu quella dell’orchestra di Firpo (a rigore, un quartetto con lui al piano, Tito Roccatagliatta al violino, Juan Bautista Deambroggio al bandonion[15] e Juan Carlos Bazán al clarinetto), nel settembre del 1916 (?) per la Odeón. Ma il disco appare annunciato appena nell’agosto del 1917. L’altra – di cui spesso si dice, erroneamente, che sia la prima – fu quella dell’orchestra Alonso-Minotto, montata al solo fine di incidere dischi, per la Victor (8, 9 o 10 maggio del 1917). A Buenos Aires la suonò per la prima volta Firpo nel Caffè Iglesias.

Senza l’autorizzazione di Matos Rodríguez (che aveva ceduto lo spartito per pochi pesos alla Editorial Breyer Hermanos, commettendo lo sbaglio della sua vita), Contursi e Maroni le scrissero un testo, che chiamarono con il primo verso: Si supieras [16]. È quello che incide in disco Carlos Gardel nel 1924 per la Odeón, con l’accompagnamento delle chitarre di Ricardo e Barbieri.

A questo punto inizia la storia del successo di La cumparsita, il tango più inciso di tutti i tempi, il più rappresentativo, quello che tutto il mondo riconosce immediatamente. (Gardel fece un’altra versione, a Barcellona, il 17 dicembre 1927 con gli stessi chitarristi). Un’altra incisione del 1924, quasi sconosciuta, è quella del cantante e chitarrista Mario Pardo, con la Odeón.

Le proteste di Matos Rodríguez furono immediate; forse nessun altro tango ha dato origine a tanti processi e controprocessi. Quest’autore le diede altri versi, che sono quelli chi incominciano con “La Cumparsa, / dalle disgrazie innumerevoli, sfila / intorno a quell’essere infermo, / che presto morirà di pena… “. José Gobello e Roberto Selles scoprirono ancora un altro testo, appartenente ad Alejandro del Campo. Ebbe una versione in inglese nel 1937, intitolata The Masked One, i cui versi appartengono ad Olga Paul.

Il testo di Si supieras era stato scritto per la farsa Una programa de cabaret, la cui prima fu data al Teatro Apolo il 6 giugno 1924; all’inizio con l’attore Juan Ferrari, poi con Carlos Carranza. 

Il 20 agosto 1947 esordì al cinema Normandie il film La cumparsita, diretto da Antonio Momplet. Includeva tra gli attori Hugo del Carril, Aída Alberti, Nelly Darren, José Olarra, Felisa Mary, Florindo Ferrario, Ernesto Vilches, Carlos Castro (“Castrito”), Chela Cordero, Maruja País e Max Citelli. Fu una produzione degli Estudios San Miguel. La cumparsita, inoltre, fu il titolo dato in Spagna al film di Enrique Carreras Canción de arrabal [17] (1961).

 

 

  • El Lunfardo / Il “Lunfardo

 

Inicialmente jerga del ambiente delincuencial y del bajo fondo porteño, de reducido y específico repertorio, se abrió pronto, generosamente, a la incorporación de nuevas voces, ajenas a su cuna canera[18], se enriqueció sin pausa con palabras y locuciones que aportaba la inmigración europea de mediados del siglo XIX, trastocándolas muchas veces en su forma y significado, e incorporó ávidamente indigenismos, argentinismos y americanismos que le confirieron el caudal suficiente como para reclamar en el lenguaje común el lugar que supo ganarse por su vigor y vitalidad. La creatividad y la imaginación popular colaboraron eficazmente en la expansión del lunfardo que, tras una pausa de resistencia purista, recaló en todas las clases sociales y alcanzó el indiscutido lugar en las letras, el canto, el teatro y el periodismo que le correspondió como parte integrante del idioma nacional argentino.

Para muchos lingüistas, “lunfardo” proviene del italiano “lombardo”, natural de Lombardía, tal vez por vía del romanesco “lombardo”, ladrón, con interferencia fonética genovesa. Desde hace varias décadas ha caído en total desuso el termino “lunfardo” como sinónimo de ladrón y solo se lo emplea como sinónimo del argot primitivamente porteño[19].

 

Inizialmente gergo della malavita e dei bassifondi di Buenos Aires, di ridotto e specifico repertorio, si aprì presto e generosamente all’incorporazione di nuove voci, estranee al suo ambiente di origine[20], si arricchì senza soste con parole e locuzioni apportate dall’immigrazione europea della metà del diciannovesimo secolo, stravolgendone molte volte la loro forma e significato; e incorporò avidamente indigenismi, argentinismi e americanismi, che gli conferirono il patrimonio sufficiente per esigere nel linguaggio comune il posto che ha saputo conquistarsi per la sua forza e vitalità. La creatività e l’immaginazione popolare collaborarono efficacemente all’espansione del lunfardo che, dopo una pausa di resistenza purista, si diffuse in tutte le classi sociali e raggiunse l’indiscussa posizione nelle lettere, nel canto, nel teatro e nel giornalismo che le spettava come parte integrante della lingua nazionale argentina.

Per molti linguisti, “lunfardo” deriva dall’italiano “lombardo”, nativo della Lombardia, forse per via del romanesco “lombardo”, ladro, con interferenza fonetica genovese. Da molti decenni è caduto in totale disuso il termine “lunfardo” come sinonimo di ladro e si usa soltanto come sinonimo del gergo originariamente degli abitanti di Buenos Aires (“porteños“).

 

 

  • Biografías / Biografie

 

Carlos Gardel

 

La historia oficial fija el nacimiento de Carlos Gardel en Toulouse, Francia, el 11 de diciembre de 1890 y da su verdadero nombre como Charles Romuald Gardés, hijo de padre desconocido que, desde muy temprana edad, llega con su madre, Berta Gardés, a la Argentina y establece su residencia en el barrio porteño del Abasto (de ahí, el apelativo de “Morocho del Abasto). (Otras versiones fijan su nacimiento en Tacuarembó, Uruguay, hijo no reconocido de un caudillo de la zona).

Comenzó cantando temas criollos, primero como solista y luego a dúo con José Razzano. Pero su gran consagración llegó cuando se convirtió en el creador del tango canción al grabar “Mi noche triste”, de Pascual Contursi. Sus viajes a Europa, donde brilló en escenarios de España y Francia, y en especial a Estados Unidos, donde filmó sus películas mas difundidas (filmó para la Paramount en 1932, 1934 y 1935), contribuyeron a darle fama internacional y a crear la aureola de gran triunfador que sus admiradores argentinos le reconocían (en enero de 1929  realizó una breve tournée por Italia).

El 23 de junio de 1935 ofreció, en el teatro Odeón de Bogotá, la que seria su ultima actuación. Al día siguiente, en el aeropuerto colombiano de Medellín, a la edad de 44 años, Carlos Gardel muere. El avión que se dispone a despegar y en el que el cantante viaja, se estrella contra otro aparato que se le cruza en la pista.

El popular artista, mito del pueblo argentino, figura por antonomasia del tango canción y paradigma del ser porteño -cuya vida oculta muchas facetas enigmáticas y otras objeto de inacabables polémicas- había logrado abrir nuevos ámbitos para el tango en Europa y en Estados Unidos. Su mito se acrecienta en el tiempo. Con la llegada de sus restos a Buenos Aires, la ciudad vive y protagoniza uno de los homenajes populares más sentidos y multitudinarios de los que se tenga memoria. Las frases ya folcloristicas “El bronce que sonríe” y “Cada día canta mejor” definen su dimensión en el recuerdo de la gente.

 

La storia ufficiale fissa la nascita di Carlos Gardel a Tolosa, in Francia, l’11 dicembre del 1890 e dà come suo vero nome quello di Charles Romuald Gardés, figlio di padre ignoto che, in età precoce, arriva con sua madre, Berta Gardés, in Argentina e stabilisce la sua dimora nel quartiere di Buenos Aires denominato “dell’Abasto” (da qui, l’appellativo di “Il Bruno dell’Abasto”). (Altre versioni indicano la sua nascita a Tacuarembó, in Uruguay, figlio non riconosciuto di un caudillo della zona).

Iniziò cantando temi creoli, dapprima come solista e poi in duo con José Razzano. Ma la sua gran consacrazione arrivò allorché divenne il creatore del tango-canzone incidendo “Mi noche triste”[21], di Pascual Contursi. I sui viaggi in Europa, dove spiccò negli scenari di Spagna e Francia, e soprattutto negli Stati Uniti, dove interpretò i suoi film più diffusi (filmò con la Paramount nel 1932, 1934 e 1935), contribuirono a dargli fama internazionale e a creare l’aureola di gran trionfatore che i suoi ammiratori argentini gli riconoscevano (nel gennaio del 1929 fece una breve tournée in Italia).

Il 23 giugno 1935 offrì, nel Teatro Odeón di Bogotà, quella che sarebbe stata la sua ultima interpretazione. Il giorno seguente, nell’aeroporto colombiano di Medellìn, all’età di 44 anni, Carlos Gardel muore. L’aereo che si prepara a decollare e nel quale il cantante viaggia, si schianta con un altro apparecchio che gli sbarra la pista.

Il popolare artista, mito del popolo argentino, figura per antonomasia del tango-canzone e modello dell’essere “porteño - la cui vita cela molti aspetti enigmatici e altri oggetto di interminabili polemiche – era riuscito ad aprire nuovi ambiti per il tango in Europa e negli Stati Uniti. Il suo mito cresce nel tempo. Con l’arrivo dei suoi resti a Buenos Aires, la città vive ed è protagonista di uno degli omaggi popolari più sentiti e di massa di cui si abbia memoria. Le frasi ormai folcloristiche come “Il bronzo che sorride” e “Canta ogni giorno meglio” definiscono la sua grandezza nel ricordo della gente.

 

 

  • Bibliografía / Bibliografia

 

-          Las mejores letras de tango, “Antología de doscientas cincuenta letras, cada una con su historia”, selección, prólogo y notas de HÉCTOR ÁNGEL BENEDETTI, Editorial Planeta Argentina, Buenos Aires, 2000 (diciembre).

-          Tango a cura di PAOLO COLLO ed ERNESTO FRANCO, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2002 (aprile).

-          ATHOS ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo, Grupo Editorial Planeta, Buenos Aires, 2002 (septiembre).

-          ELISABETTA MARUCA, Il tango, “Sentimento e filosofia di vita”, Xenia Edizioni, Milano, 2000 (…).

-          REAL ACADEMIA ESPAÑOLA, Diccionario de la lengua española, vigésima segunda edición, Editorial Espasa Calpe, Madrid, 2001 (octubre).

 



[1] Con esta letra, se llama en realidad “Si supieras”.  Con queste parole si chiama, in realtà, “Si supieras” (se tu sapessi).

[2] Hay otra letra, de Gerardo Hernán Matos Rodríguez; y otra más, de Alejandro del Campo. Se publicó, además, una versión en inglés, con versos de Olga Paul.

Esiste un altro testo di Gerardo Hernán Matos Rodríguez; e un altro ancora di Alejandro del Campo. Fu pubblicata, inoltre, una versione in inglese con versi di Olga Paul.

[3] Año de copyrigh. Anno di copyright.

[4] <<Percanta>>: vocablo del lunfardo.  Amante;  concubina, respecto a su compañero. Es afectivo. Por extensión, mujer joven; mujer en general (ATHOS ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo, Grupo Editorial Planeta, Buenos Aires, 2002: página  379).

<<Percanta>>: vocabolo del “lunfardo“. Amante; concubina, riguardo al suo compagno. È affettivo. Per estensione, donna giovane; donna in genere.

[5] Vedi nota 4.

[6] <<Cotorro>>: lunfardo. En su origen fue el nombre que designó a la habitación en la que vivía un hombre soltero o la que un hombre usaba para citas amorosas. Con el tiempo, los cotorros pasaron a funcionar en departamentos y también a estar en manos de mujeres que escondían en ellos sus amoríos. Del español “cotarro”: asilo o albergue nocturno para pobres y vagabundos (ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo: página 158).

<<Cotorro>>: lunfardo. In origine fu il nome con cui si designava l’abitazione in cui viveva un uomo celibe o quella che un uomo usava per incontri amorosi. Con il tempo i <<cotorros>> cominciarono a funzionare in appartamenti, passando anche nelle mani di donne che nascondevano in essi le loro relazioni amorose. Dallo spagnolo “cotarro”: ricovero o alloggio notturno per poveri o vagabondi. 

[7] Vedi nota 6.

[8] Las mejores letras de tango, “Antología de doscientas cincuenta letras, cada una con su historia”; selección, prólogo y notas de HÉCTOR ÁNGEL BENEDETTI, Editorial Planeta Argentina, Buenos Aires, 2000: páginas 116-117.

[9] <<Cumparsita>>, pequeña <<cumparsa>>. <<Cumparsa>>: lunfardo. Comparsa; conjunto de personas disfrazadas o vestidas ex profeso estrafalariamente, que desfilan, cantan y bailan en las fiestas carnavalescas (ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo: página 168).

<<Cumparsita>>, piccola <<cumparsa>>. <<Cumparsa>>: lunfardo. Mascherata, gruppo di persone travestite o vestite ex professo (vale a dire volutamente) in maniera bizzarra, che sfilano, cantano e ballano nelle feste carnevalesche.

[10] Del alemán Bandoneon, y este acrónimo de Heinrich Band (1821-1860), músico que lo inventó, Harmonika, armónica, y Akkordeon, acordeón. Variedad de acordeón, de forma hexagonal y escala cromática, muy popular en la Argentina.

[11] Las mejores letras de tango, de BENEDETTI: páginas 422-423.

[12] <<Comparsa>>: mascherata. Vedi anche nota 9.

[13] Vedi nota 9.

[14] <<Giralda>>: girandola.

[15] Dal tedesco Bandoneon, acronimo questo di Heinrich Band (1821-1860), musicista che lo inventò, Harmonika, armonica, e Akkordeon, fisarmonica. Varietà di fisarmonica, di forma esagonale e scala cromatica, molto popolare in Argentina.

[16] <<Si supieras>>: se tu sapessi.

[17] <<Canción de arrabal>>: canzone di periferia.

[18] <<Canero/a>>: lunfardo. Propio o relativo a la cana, al encarcelamiento, a la prisión. Propio o relativo al ambiente orillero o del bajo fondo; a su forma de vida, a su filosofía, a su manera de sentir o de expresarse. Arrabalero. Por extensión, individuo que está preso de continuo (ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo: página 102).

<< Canero/a>>: lunfardo. Proprio o relativo alla galera, all’incarceramento, alla prigione. Proprio o relativo all’ambiente dei sobborghi o dei bassifondi; alla sua forma di vita, alla sua filosofia; al suo modo pensare o di esprimersi. Borghigiano, “borgataro”. Per estensione, individuo che è continuamente in carcere.

[19] ESPíNDOLA, Diccionario del lunfardo, páginas  291-296.

[20] Vedi nota 18.

[21] <<Mi noche triste>>: la mia notte triste.